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| Dopo la conclusione di "Furor et Sanguis", con la partecipazione di cinque membri del nostro forum, una nuova saga ha finalmente inizio!1)CITAZIONE Venti miglia alla frontiera tra Impero Archadiano e Cleycourt. Trenta talleri nella saccoccia. La metà se ne sarebbe andata durante il viaggio che le restava tra quella casa e il confine. Affettò la rapa e la sua mano scomparve per la velocità. Schizzi rossi le chiazzarono le dita. Quanto tempo ci sarebbe voluto prima che si accorgessero dei tatuaggi sulle nocche? 2)CITAZIONE Era una bella serata di maggio: un'aria leggera e mite soffiava sui campi e sui prati della contrada del re Artosius, sfiorando gli alberi che punteggiavano la campagna e le messi di mais del Sud pronte da raccogliere. A chiunque osservasse quel quadro, col castello sullo sfondo del paesaggio, magari dal vecchio ponte che collegava le due parti del villaggio del Lord, divise dal fiume Noran, avrebbe pensato ad un idillio, ad un paradiso in terra, o comunque ad un pacifico possedimento di un re buon e giusto, cose rare nel mondo e specialmente nei domini umani. 3)CITAZIONE « Eminenza! » Aprì gli occhi di scatto. « Eminenza, apra la porta! » Udì tre colpi levarsi dalle alte doppie porte in mogano che si ergevano sul fondo della stanza. Una voce femminile, profonda, quasi da soprano, lo stava chiamando, intervallata dall’energico bussare di una mano guantata d’acciaio. Sentì voci concitate provenire dal corridoio e gli schinieri di decine di soldati che correvano avanti e indietro pestando i piedi contro il pavimento di marmo. Era successo qualcosa. 4)CITAZIONE Il sacerdote senza nome predicava con ardore innanzi al suo gruppo di fedeli; la sua voce era prorompente, decisa, e riecheggiava lungo le navate della chiesa, dove la gente assisteva a quella particolare funzione. Decantava di strane divinità maligne, di sacrifici umani e di artefatti demoniaci dai poteri smisurati, in grado di sovvertire il mondo, e tutti pendevano dalle sue labbra, tranne Virginia, troppo immersa nei suoi pensieri per udire le parole di un inutile vecchio in abito liturgico. 5)CITAZIONE Il cielo terso di nubi andava via via schiarendosi, lasciando sparire le stelle in quell'immensa tela striata di blu e arancione dovuto al sole che dal suo riposo sorgeva maestoso. Oltre le pareti in legno dell'abitazione si poteva udire l'incessante sciabordio delle onde del mare. Zoràk era già pronto per la caccia, mentre il fratello, Sakajo preparava le lenze per la pesca. Erano rimasti soli da quando il loro padre era stato richiamato dall'oscuro gorgo marino che spesso appariva nelle acque a nord-est del villaggio. Cliccare qui per leggere i pezzi completi. VISITATE IL NOSTRO FORUM E NON VE NE PENTIRETE!
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