Insanity Tales, Scrittori e lettori, riunitevi!!

« Generale, le porte del forte non dureranno ancora a lungo. E' finita. »
Fissai il cielo estivo, terso da nuvole. Le stelle risplendevano come gemme incastonate in una fitta trama cupa; illuminate da violacee folgori lontane.
« Non è finita un cazzo! » troppi anni eran passati dalla mia gloriosa vittoria nella Grande Guerra , ed ora un fottuto esercito di semidei era venuto dal cielo per il controllo del mondo. Nessun esercito, o forza militare aveva potuto aver ragione di questi esseri venuti dal cielo « Fai radunare gli uomini e fai sellare i cavalli. Un'ultima cavalcata per mostrare al nemico che noi non ci inginocchiamo. » dissi.
Accesi un fiammifero col quale accesi una sigaretta e il moccolo di candela annegato nella propria cera; inspirai quel dolce veleno e lo sbuffai fuori un istante dopo, facendolo contorcere in quell'uggiosa notte buia. Contemplai nuovamente il cielo, quell'enorme tela dalle cui vacue ombre era giunto il nemico. Un nemico troppo forte per essere sconfitto.

l treno sferragliava nella notte cupa; il vagone era vuoto e incrostato delle peggiori schifezze, organiche e non che da anni facevan da silenti compagni di viaggio ai pendolari. Tutto era in metallo smussato e racimolato qua e là dalle rovine del mondo che fu. Il neon che avevo sopra la testa s'accendeva e si spegneva ad intermittenza emettendo un flebile ronzio coperto dallo sferragliare incessante del serpente metallico, che a modesta velocità percorreva tratti di gallerie sotterranee seguiti da chilometri di rotaie, che come un fiume attraversavano macerie e campagne.
Mi sdraiai sulla sudicia panca metallica; il viaggio sarebbe durato altre due ore e volevo dormire. Per sicurezza legai il mio bagaglio alla mia gamba e misi la sicura all'orologio-pistola che avevo al polso... (continua)

Da Bracciano in auto, senza fare tappe forzate e prestando attenzione a non prendere le buche erano più o meno otto ore di viaggio. Questo prendendo in considerazione anche il traffico di carovane e viaggiatori che giornalmente percorreva il disastrato grande raccordo anulare, diretto verso il Colosseo, verso le rovine di Piazza del Popolo, oppure verso i confini del Regno di Napoli Radioattiva o della Dodecapoli Toscana... (continua)

Mehrunes Dagon è il principe daedrico della Trasformazione, dell'Ambizione e della Distruzione.
La sua forma fisica è quella di un gigante munito di quattro braccia, un orco enorme e dalla pelle rossa, in grado di seminare morte ovunque si trovi... (continua)

Clavicus Vile è il principe daedrico che stipula patti faustiani con coloro che vogliono ottenere maggior potere.
Si presenta come un giovane sui vent'anni, simile ad un altmer, ma cornuto. è forse il daedra più affascinanate di tutti, dato che è una figura quasi femminea negli atteggiamenti e molto scaltra: basti vedere come si comporta col principe Attrebus e il suo compagno Sul quando vengono dal daedra prelevati per incaricarli di fermare Spirito... (continua)

Azura è il principe daedrico dell'Alba e del Tramonto.
E', come gran parte dei principi, una divinità del phanteon dunmer, sebbene sia venerata anche da coloro che si professano devoti ai Nove: è infatti, uno dei pochi daedra supremi a non essere considerata malvagia, data la sua natura fondamentalmente buona, sebbene la sua ira possa essere terrificante... (continua)

“Non può essere vero” pensò Ilaria non appena Gloria tacque.
La ragazza vide Michele alzarsi dalla sua sedia e abbandonare la sala; silenzioso come la notte e avvolto da una calma fittizia mentre chiudeva la porta alle sue spalle. De Santis sedeva accanto a lei e per nessun motivo si sarebbe alzato, troppo sconvolto per le parole appena sentite. L’espressione sul suo viso non aveva bisogno di spiegazioni... (continua)

Con la coda dell’occhio scorse lo sfarfallare di una gonnellina e di un nastro rosso per capelli che teneva ferma una capigliatura castana all’altezza della nuca. Gloria riconobbe subito Ilaria, dopo averla già vista in mensa con quell’abbigliamento, voltata verso le statue di Castore e Polluce, luccicanti per la recente pioggia.
L’odore del terreno umido inebriò le sue narici, ma non riuscì a renderla più allegra... (continua)

Mephala è la signora daedrica dei complotti e degli inganni.
E' forse la più strana tra i daedra supremi, sia per il suo carattere, che per il suo apsetto fisico.
Nonostante si al centro della vita di ogni mortale, per il fatto di tessere la trama delle realzioni tra gli uomini, è calma, posata e sinistramente serena quando si rivolge ai suoi campioni; non solo, il suo aspetto fisico è ancor più singolare... (continua)

Hermaeus Mora è il signore della conoscenza, in particolare della sapienza oscura, che è celata ai mortali.
Egli si presenta come una massa informe di tentacoli, con un unico occhio al centro, sebbene la sua forma in Oblivion sia quella di una sorta di crostaceo... (continua)

La piana puzzava di fumo e sangue: interminabili file di lame spezzate, arti recisi e teste mozzate coronava la pianura davanti alla città, rendendola simile a un prato fiorito di morte.
Il campo di battaglia si mostrava ricolmo di corpi senza vita: vi erano soldati facenti parte di ogni razza.
Argoniani.
Khajitti.
Orchi.
Nord.
Ogni individuo in grado di brandire un'arma si era arruolato per combattere durante la Grande Guerra... (continua)

< Volevo dirti che questa notte non ho avuto tendenze autodistruttive, e non sono andato a cercarmi scontri armati apposta, nel tentativo di trovare qualcuno più bravo di me a sparare e che la facesse finita una volta per tutte… >
Un modo di esordire decisamente idiota, vista la situazione, ma non gliene era venuta in mente uno migliore... (continua)

Elaith rimase attonita per un po', dopo che ebbe udito le parole di Priscilla.
Una non-morta?
E voleva aiutarla?
Ma che sciocchezze andava cianciando?
Evidentemente Priscilla dovette indovinare ciò che le passava per la testa, perché replicò alla guerriera con tono tranquillo e sommesso... (continua)

A differenza del giorno, nella notte la brezza leggera s'era placata e la cappa d'umidità era calata sul Distretto come una coperta calda e bagnata. Dalla fronte grondavo sudore nonostante la asciugassi di continuo con la maglietta. Fissai l'orologio-pistola: erano le nove e mezza. Il treno era in ritardo di ben venti minuti, ma dagli altoparlanti della stazione non era arrivato alcun comunicato sulla fine che aveva fatto il convoglio... (continua)

La mattina giunse rapida come un fiume in piena; ci svegliammo tutti assieme e facemmo una leggera colazione usufruendo delle scorte alimentari dei due fratelli. Giusto per non pensare alla missione di oggi mi scolai una bottiglia di birra e la testa cominciò immediatamente a girarmi. Andrea, non volendo lasciarmi da solo a fare la figura dell'ubriacone, se ne scolò tre accompagnate dal suo continuo fumare. Avevo la nausea, sudavo per il caldo e il dolce profumo di Christina mi attanagliava le narici. Non mi capacitavo del fatto che profumasse sempre, incessantemente e in ogni momento della giornata.... (continua)

3 Novembre 2XXX ore 8:00

Solo una ragazza dalla mente problematica come la mia potrebbe scrivere sul proprio diario mentre si trova in macchina, seduta sul sedile posteriore. Non posso farci nulla, c’è chi manda messaggi agli amici con il cellulare ma io, di amici, non ne ho più e scrivo per liberarmi dei miei pensieri... (continua)

Lost Christmas: è così che fu chiamato quel terribile momento della storia, quando il 24 dicembre 2029, a Tokyo (Giappone), il virus “Apocalypse” dilagò, gettando la popolazione nel caos più totale. Esso si manifesta tramite la formazione di cristalli sul corpo dell’infetto, la follia pervade nella mente dell’individuo e lentamente, quei cristalli così belli da vedere, dalle sfumature bluastre, lo avvolgeranno e lo porteranno alla morte.
Passano dieci anni e il pugno di ferro del GHQ (organizzazione creata dalle Nazioni Unite a seguito del Lost Christmas, con lo scopo di ripristinare l’ordine nel territorio nipponico) è a rischio. I Funeral Parlor (gruppo terroristico) mirano alla libertà del Giappone e disporranno dell’arma per farlo: il Void Genome... (continua)

L'oscurità avvolgeva il mondo lambendo ogni cosa, i miei sogni erano stati il Nulla: né terribili, né felici. Non c'era nulla. La vacua oscurità aleggiava in quel luogo di morte. Il sangue altro non era che una chiazza nera che tingeva il terreno, le macerie della ormai crollata biblioteca di Charleston non erano che una tetra ed immensa lapide lì a testimoniare i soldati morti schiacciati, soffocati e divorati nei tunnel... (continua)